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LA PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE

La psicoterapia cognitivo comportamentale è attualmente considerata a livello internazionale uno dei metodi più efficaci per la comprensione ed il trattamento di disturbi psicopatologici.

Così come attestano recenti documenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Superiore di Sanità, la psicoterapia cognitivo comportamentale risulta essere uno dei metodi più efficaci per la comprensione ed il trattamento di disturbi psicopatologici come i disturbi d’ansia, la depressione, il disturbo bipolare, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress, le dipendenze patologiche i disturbi sessuali, i disturbi legati alla sfera del sonno, i disturbi di personalità e i disturbi alimentari.

In termini generali, la psicoterapia cognitivo comportamentale spiega il disagio emotivo attraverso una complessa relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Quando proviamo un’emozione il più delle volte non siamo consapevoli dei pensieri che l’accompagnano. Il malessere psicologico in realtà dipende spesso da ciò che pensiamo. Pensieri e credenze infatti, contribuiscono spesso a creare una visione distorta di ciò che sta accadendo nella nostra vita facendoci sentire ansiosi, depressi, arrabbiati, in colpa.

La psicoterapia cognitivo comportamentale si propone di aiutare le persone ad individuare i propri pensieri e comportamenti che producono malessere con il fine di sostituirli o integrarli con pensieri e azioni più razionali e funzionali al benessere stesso della persona.

La terapia cognitivo comportamentale presenta alcune caratteristiche fondamentali:

  • È pratica e concreta. Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi di panico, la riduzione o eliminazione dei rituali compulsivi o delle malsane abitudini alimentari, la diminuzione dell’isolamento sociale, e così via.

  • È centrata sul “qui ed ora”. La psicoterapia cognitivo comportamentale lavora sul presente, sul “qui ed ora” in termini di funzionamento del paziente, indagando e lavorando su emozioni, pensieri e comportamenti del presente, che emergono nella quotidianità della vita di ciascuna persona. Tuttavia considera importante anche l’indagine del cosiddetto “passato” per comprendere in che modo il paziente ha costruito e appreso nelle proprie relazioni, determinati schemi, credenze su di sé, sugli altri e sul mondo.
     

  • È a breve termine. La terapia cognitivo-comportamentale è a breve termine, ogni qualvolta sia possibile. La durata della terapia varia di solito dai sei ai dodici mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Si precisa tuttavia che, in alcuni casi, la durata della psicoterapia prosegue oltre l’anno.

  • È orientata allo scopo. La psicoterapia comportamentale cognitiva è più orientata ad uno scopo rispetto a molti altri tipi di trattamento. Il terapeuta cognitivo-comportamentale, infatti, lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze, durante i primissimi incontri. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti.

  • È attiva. Sia il paziente che il terapeuta giocano un ruolo attivo nella terapia cognitivo comportamentale. Il terapeuta cerca di insegnare al paziente ciò che si conosce dei suoi problemi e delle possibili soluzioni ad essi. Il paziente, a sua volta, lavora al di fuori della seduta terapeutica per mettere in pratica le strategie apprese in terapia, svolgendo dei compiti che gli vengono assegnati.

  • È collaborativa. Paziente e terapeuta lavorano insieme per identificare il problema e le cause e capire e sviluppare strategie che possano indirizzare il paziente alla risoluzione dei propri problemi.

  • È scientificamente fondata. È stato dimostrato attraverso studi controllati che i metodi cognitivo-comportamentali costituiscono una terapia efficace per numerosi problemi di tipo clinico. E’ stato dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale è efficace almeno quanto gli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute.
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