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Depressione Post Universitaria, il Graduate Blues.

  • Immagine del redattore: Dott.ssa Heyra Del Ponte
    Dott.ssa Heyra Del Ponte
  • 18 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Lasciare una zona di comfort, come la vita universitaria, è uno dei più grandi cambiamenti che possiamo attraversare. Capiamo insieme come affrontarlo.

"Il futuro, significa perdere quello che si ha ora,

e veder nascere qualcosa che non si ha ancora"

(Haruki Murakami)



La laurea è un periodo di transizione importante e, per il cambiamento che comporta, può avere effetti negativi sullo stato emotivo di una persona. Lasciare una zona di comfort, come la vita universitaria, è uno dei più grandi cambiamenti che possiamo attraversare. Benché sia stato stressante studiare e affrontare gli esami, l’essere stato studente è stata sicuramente una identità stabile e rassicurante.


Il periodo post laurea è una fase della vita tutt’altro che facile, dove possiamo sentirci persi, spiazzati e confusi.

E’ un periodo contraddistinto da stress, incertezze economiche, isolamento sociale, incertezza per il futuro e la propria carriera.


Bene, mi sono laureato e ora cosa farò?


Un fenomeno che si sta riscontrando tra i giovani laureati sempre più frequentemente, ma di cui si parla ancora poco, è quello del Graduate Blues, ovvero della depressione post laurea.


Secondo uno studio condotto da Teresa Evans, pubblicato su Nature Biotechnology, numerosi ragazzi che hanno concluso l’università hanno problemi di ansia e depressione.

Sono state effettuate interviste che hanno riscontrato che il 41% soffre di ansia e il 39% di depressione.

In pratica, i tassi di depressione e ansia risultano sei volte superiori a quelli della popolazione in generale.



Secondo i ricercatori ciò che pesa maggiormente ai laureati sono in particolare la gestione del tempo e la mancanza, presso le università, di adeguati programmi di sviluppo professionale.

Inoltre, gli studenti sembrano risentire di tutta una componente di stress e incertezza che sembra alimentare la convinzione che i loro sforzi siano sostanzialmente sproporzionati a ciò che possono sperare di ottenere o che, addirittura, ciò che fanno non sia di alcuna utilità o vantaggio per il mondo in cui vivono.



Il consiglio della Psicologa



Prima di tutto è importante rendersi conto che è normale potersi sentire persi, preoccupati e tristi in un momento di transizione come il periodo post laurea. Possiamo essere confusi su cosa fare dopo: se continuare a specializzarsi o se buttarsi nel mondo del lavoro.


Spesso in questa fase ci troviamo a buttare un occhio sulla vita degli altri, tramite i social media, e spesso questo peggiora il nostro umore, perché pensiamo sempre che l’erba del vicino sia più verde.

Ci ritroviamo così a paragonare la nostra vita attuale a quella degli altri e questo può portarci a sentirci incapaci e inadeguati nel perseguimento dei nostri obiettivi. Quindi smettiamo di paragonare il nostro percorso a quello degli altri, ognuno ha la propria strada, i propri obiettivi e il proprio tempo per raggiungerli.


Altro aspetto di fondamentale importanza e non chiudersi e non nascondere le proprie emozioni circa la depressione post laurea, soprattutto agli amici o alla famiglia.


Parlare con qualcuno può farci sentire meno soli e compresi nelle nostre difficoltà. E se questo non basta, puoi cercare un aiuto professionale che può aiutarti ad orientarti nelle tue scelte e a gestire le tue emozioni.


Dopo che hai accolto le tue emozioni di ansia o tristezza come normali in questa fase della tua vita, considera nuovi obiettivi e nuovi piani di azione da perseguire. Chiediti prima di tutto cosa desidereresti fare e quali step sono necessari per conseguire tale obiettivo. Niente come una nuova sfida può motivarti e tirarti fuori dal Graduate Blues.


Infine, anche stabilire una nuova routine, dopo aver lasciato l’università, può aiutare a uscire dai sentimenti negativi. Con molto tempo libero, i laureati possono sentirsi sopraffatti nella gestione della propria giornata. Costruirsi una routine quotidiana aiuta a rimanere in contatto con la realtà, a strutturare piccoli obiettivi quotidiani e a concedersi attività piacevoli con l’obiettivo di migliorare il nostro stato emotivo.


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