Dott.ssa Heyra Del Ponte - Psicologa Psicoterapeuta - Pescara
ANSIA NEI BAMBINI E
NEGLI ADOLESCENTI
Alcuni stati di ansia sono un aspetto fisiologico dello sviluppo, come nei casi seguenti:
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La maggior parte dei bambini, tra gli 1 e i 3 anni di età, diviene impaurita se separata dalla madre, specialmente in luoghi estranei;
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Le paure del buio, dei mostri, delle formiche e dei ragni è di frequente riscontro all'età di 3-4 anni;
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I bambini timidi inizialmente possono reagire a situazioni nuove con paura o isolamento;
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La paura di ferirsi o della morte è diffusa tra i bambini più grandi;
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I bambini più grandi e gli adolescenti diventano frequentemente ansiosi nell'esporre la relazione di un libro di fronte ai loro compagni di classe.
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Tali difficoltà non devono essere viste come l'evidenza di un disturbo. Tuttavia, se le manifestazioni d'ansia diventano così estreme al punto di causare notevole danno alla funzionalità o grave disagio e/o comportamenti evitativi, deve essere considerata la presenza di un disturbo d'ansia.
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I disturbi d'ansia che si riscontrano nei bambini e negli adolescenti comprendono:
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Mutismo.
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La manifestazione più frequente di un disturbo d'ansia nei bambini e negli adolescenti è il rifiuto della scuola. La maggior parte dei bambini che rifiutano di andare a scuola ha probabilmente un'ansia da separazione, un disturbo d'ansia sociale, un disturbo di panico, o una combinazione dei tre. Alcuni hanno una fobia specifica. Anche la possibilità che il bambino sia vittima di bullismo a scuola deve essere considerata.
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Sintomi dei disturbi d’ansia in età evolutiva e trattamento
Come nell’adulto anche l’ansia nei bambini e nei ragazzi è caratterizzata da pensieri specifici, come ad esempio pensieri che riguardano il timore che accadano “cose brutte” alle persone care, o pensieri circa la paura di non farcela. L’ansia può trovare espressione attraverso il corpo sotto forma di sintomi somatici quali cefalea, vomito, dolori addominali o agli arti, oppure si può osservare una riduzione della capacità di attenzione e la comparsa di distrazione e svogliatezza.
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Alcuni bambini si lamentano direttamente della loro ansia, descrivendola in termini di preoccupazioni, per esempio: "Sono preoccupato che non ti rivedrò mai più" (ansia da separazione) o "Sono preoccupato del fatto che i bambini rideranno di me" (disturbo d'ansia sociale) Tuttavia, la maggior parte dei bambini manifesta il proprio disagio con disturbi somatici: "Non posso andare a scuola perché ho mal di stomaco". Questi bambini spesso stanno dicendo la verità in quanto mal di stomaco, nausea, mal di testa, e problemi di sonno spesso si sviluppano in bambini con ansia.
Il riconoscimento precoce di un problema d’ansia e una corretta presa in carico del problema può ridurre il rischio che si sviluppino problemi più gravi in una fase successiva, o che s’instaurino delle patologie. Nel caso specifico dei disturbi d’ansia in età evolutiva, le linee-guida internazionali consigliano di adottare un approccio terapeutico che comprenda la psicoeducazione al bambino/ragazzo e ai genitori circa la natura del disturbo, un lavoro di consulenza con la scuola e con i pediatri di base, lo svolgimento di un trattamento psicoterapico preferibilmente di tipo cognitivo-comportamentale e, nei casi in cui il disturbo è severo e in grado di compromettere in maniera significativa il funzionamento del bambino/ragazzo, l’introduzione di una terapia farmacologica.
I principi basilari della terapia cognitiva-comportamentale per i disturbi d’ansia con i bambini e con gli adolescenti sono i seguenti:
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Introdurre i genitori e il bambino al concetto di legame tra situazioni – pensieri – emozioni;
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Insegnare a monitorare e identificare i pensieri ansiosi;
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Spiegare l’effetto delle distorsioni cognitive tipiche del pensiero ansioso;
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Insegnare tecniche per trovare prove contro le proprie previsioni, sulla base dell’esperienza passata e della conoscenza generale.
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Insegnare a identificare e mettere in discussione le conseguenze dell’evento temuto;
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Insegnare la capacità di generare “pensieri calmanti” basati su una valutazione realistica dell’evento ansiogeno.
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Apprendere tecniche di rilassamento.
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Esposizione graduale e riduzione delle condotte di evitamento.
In ben il 30% dei casi, il trattamento dell'ansia dei genitori associato al trattamento dell'ansia del bambino è utile.
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